ll Consiglio ha adottato il 17° pacchetto di sanzioni alla Russia, colpendo in particolare la “flotta ombra” di petroliere russe, i loro operatori e un importante produttore di petrolio russo.

Le ultime misure UE hanno colpito 189 navi originarie di Paesi terzi, portando così a 342 il numero di navi incluse nell'elenco di quelle soggette al divieto di accesso ai porti e al divieto di fornire un'ampia gamma di servizi. Queste navi fanno parte della “flotta ombra” russa e sono responsabili del trasporto di petrolio russo.

Inoltre, l'UE ha imposto sanzioni individuali (congelamento dei beni e divieto di mettere a disposizione fondi) agli attori che consentono il funzionamento di questa “flotta ombra”.

Seguendo la linea adottata col 16° pacchetto, l'UE ha esteso le sanzioni anche a quei soggetti industriali (comprese entità cinesi) che forniscono macchine utensili al settore militare e industriale russo.

L'UE continua, inoltre, a occuparsi del sostegno da parte di Paesi terzi, aggiungendo tre entità cinesi - anche di proprietà statale - una bielorussa e una israeliana che forniscono componenti critici all'esercito russo, anche per la produzione di droni.

Il Consiglio ha aggiunto 31 nuove entità all'elenco di quelle soggette a restrizioni più severe sulle esportazioni di beni e tecnologie a duplice uso. Alcune di queste entità hanno sede in Paesi terzi (Serbia, Emirati Arabi Uniti, Turchia, Vietnam e Uzbekistan).

L'UE ha inoltre introdotto ulteriori restrizioni sulle esportazioni di beni che contribuiscono al potenziamento militare e tecnologico della Russia, allo sviluppo del suo settore della difesa e della sicurezza, allo sviluppo o alla produzione dei suoi sistemi militari, compresi i precursori chimici di materiali energetici e i pezzi di ricambio per macchine utensili.

Sono state adottate anche misure per la salvaguardia del patrimonio culturale in Crimea e lo sfruttamento illegale della produzione agricola ucraina.

A. Dotti
(Direttore)